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Edema. Un sintomo da interpretare

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  • Categoria dell'articolo:Linfologia

Introduzione

L’edema è un gonfiore delle parti molli dovuto all’accumulo di liquido interstiziale. Talvolta in caso di ostruzione linfatica o infezione, il liquido è ricco di proteine e cellule. Dal punto di vista della distribuzione l’edema può essere generalizzato o locale, mentre dal punto di vista temporale può essere ad insorgenza improvvisa oppure più spesso ad insorgenza lenta ed insidiosa col rischio che il paziente cerchi assistenza medica con un certo ritardo.

I sintomi associati all’edema sono solitamente:

  • Tensione e pienezza dell’area colpita associate a limitazione funzionale più o meno marcata
  • Altri sintomi solitamente legati alla sottostante patologia causa dell’edema, come ad esempio dispnea da sforzo nel caso di scompenso cardiaco, dolore alle gambe nel caso di trombosi venosa profonda o alterazioni/lesioni cutanee nel caso di insufficienza venosa cronica

Inoltre l’edema da aumento del liquido extracellulare è cosiddetto declive, ossia tende ad accumularsi nelle parti corporee che si trovano in basso. Per questa ragione si presenta facilmente a:

  • Gambe e piedi nelle persone che stanno molto in piedi o sedute
  • Natiche e genitali nelle persone che stanno molto tempo coricate
  • Talvolta nel seno inferiore nelle donne che stanno a  lungo coricate su un fianco

Fisiopatologia dell'edema

L’edema si produce quando il liquido riversato dai vasi sanguigni nell’interstizio eccede quello evacuato dai capillari e dal sistema linfatico. Il caso più frequente è proprio un aumento della frazione liquida riversata nell’interstizio, mentre più raramente si verifica che troppo poco liquido defluisca dallo spazio extracellulare. Gli scenari possono essere tipicamente 4:

  1. Aumento della pressione idrostatica nei capillari
    1. Da sovraccarico di liquidi: ad esempio nell’insufficienza cardiaca destra, in gravidanza o pre-mestruo, da farmaci come FANS, cortisone, estrogeni, ecc.
    2. Da ostruzione venosa: trombosi venosa profonda, insufficienza venosa cronica, compressione esterna (tumori, obesità, gravidanza), assenza prolungata di attività muscolare
  2. Riduzione della pressione oncotica nei capillari: sindrome nefrotica, enteropatia proteino-disperdente, ridotta sintesi dell’albumina (nei problemi del fegato)
  3. Aumento della permeabilità capillare: angioedema, lesioni (meccaniche, termiche, chimiche), infezioni (cellulite batterica, sepsi)
  4. Ostruzione del sistema linfatico: congenita, secondaria, filariosi

Cause dell'edema

Come accennato precedentemente, a seconda delle cause gli edemi possono essere generalizzati a tutto il corpo oppure localizzati in zone ben specifiche, più spesso agli arti.

Edemi generalizzati

  • Insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca è una disfunzione di uno o di entrambi i ventricoli che comporta una insufficiente irrorazione sanguigna periferica con conseguente aumento della pressione venosa sistemica o polmonare e congestione degli organi. Nel caso di ventricolo destro si verifica ritenzione idrica, mentre nel caso di ventricolo sinistro si hanno dispnea e astenia. Inoltre la disfunzione può avvenire in sistole (frazione di eiezione ridotta) e/o in diastole (riempimento ventricolare sinistro compromesso). L’eventuale edema conseguente è simmetrico, indolore e improntabile.

  • Insufficienza epatica

L’insufficienza epatica può essere dovuta a virus (primo tra tutti il virus dell’epatite B), a farmaci e tossine (primo tra tutti il paracetamolo) o altre cause. Le sue manifestazioni sono sistemiche secondo meccanismi ancora pochi chiari. A livello cardiovascolare si hanno riduzione delle resistenze vascolari periferiche e della pressione arteriosa, riduzione della sintesi di albumina, ascite. Inoltre nel 50% dei casi si produce un danno renale acuto con riduzione dell’escrezione di sodio e conseguente accumulo di liquidi.

  • Insufficienza renale

L’insufficienza renale cronica porta in oltre l’80% dei casi a ipertensione e ipervolemia che, insieme alla possibile ritenzione di sodio e di conseguenza di acqua, provocano la comparsa di edemi declivi.

Edemi locali

  • Trombosi venosa profonda

La TVP consiste nella formazione di un coagulo in una vena profonda (per lo più negli arti inferiori) col rischio secondario di un’embolia polmonare, un’insufficienza venosa cronica o una sindrome post-flebitica. L’arto colpito può essere asintomatico, ma più spesso manifesta dolore, arrossamento, calore e tumefazione, con edema improntabile e segno di Homans positivo (dolore al polpaccio alla dorsiflessione del piede). Le cause di TVP possono essere alterato ritorno venoso (nei pazienti immobilizzati), danno endoteliale o alterazioni della coagulazione.

  • Insufficienza venosa cronica

L’insufficienza venosa cronica consiste in un alterato ritorno venoso che può dare senso di disagio e alterazioni cutanee. Le cause possono essere un danno venoso o un’incontinenza delle valvole come avviene nella trombosi (sindrome post-trombotica) o nella flebite (sindrome post-flebitica). La cura della ferite e la compressione sono le terapie principali di questa condizione. I sintomi in ordine di gravità sono: vene reticolari o ectasiche, vene varicose, edema, alterazioni cutanee (pigmentazione, indurimento, lipodermatosclerosi), ulcere cutanee. Inoltre, soprattutto nelle post-flebiti, possono esserci pienezza, pesantezza, costrizione, crampi, dolore, stanchezza e parestesie. La diagnosi prevedere sempre un’ecodoppler per escludere una TVP.

  • Ostruzione linfatica
  • Altro disturbo venoso o altra ostruzione venosa (ad esempio neoplastica)
  • Infezione

Valutazione

La valutazione consiste in:

  1. Raccolta anamnestica recente e remota
  2. Esame obiettivo locale (dolore, calore, rossore, ittero, pigmentazione, ecc), del battito (e in generale della funzionalità cardiaca), del respiro (dispnea, sfregamento pleurico), dell’addome (ascite, fegato, milza)
  3. Esami strumentali (ecodoppler, ecocardiogramma, esami del sangue, ecc)

Segnali di allarme di particolare rilievo per il rischio di condizioni fatali come una trombosi venosa profonda sono:

  • Esordio acuto
  • Tumefazione locale dolorosa
  • Dolore significativo
  • Dispnea (potrebbe indicare un’embolia polmonare in corso)
  • Febbre
  • Storia di cardiopatia o esame cardiaco anormale
  • Emottisi (emissione di sangue con la tosse), dispnea, sfregamento pleurico
  • Epatomegalia, ittero, ascite, splenomegalia, ematemesi (emissione di sangue col vomito)

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