Introduzione
Secondo Karen Herbst e José Luis Simarro, due tra i maggiori esperti al mondo di lipedema, la sequenza di fattori che porta allo sviluppo della condizione patologica sono:
- Genetica + articolazioni ipermobili (possibili microlesioni) + ormoni femminili + attivazione pro-infiammatoria del sistema immunitario + attivazione disfunzionale dei mastociti (non confermato da Al-Ghabdan et al. 2019) + malattie legate ai macrofagi + problemi venosi
- Infiammazione
- Vasi venosi e linfatici dilatati con perdita di fluidi nell’interstizio
- Ristagno di fluidi e edema
- Sovrapproduzione di grasso
- Sindrome compartimentale nei tessuti adiposi sottocutanei superficiali, profondi e safeni e nei muscoli
Aspetti genetici
Allo stato attuale sono stati identificati 2 geni per i quali mutazioni missenso possono portare allo sviluppo di lipedema.
- Michelini et al. (2020) hanno osservato in una famiglia con tre soggetti con lipedema una variante missenso ereditaria del gene AKR1C1, un gene che codifica per l’enzima aldo-keto-reduttasi responsabile della riduzione del progesterone alla sua forma inattiva.
- Gualtieri et al. (2023) hanno osservato che le donne con polimorfismo del gene MTHFR (gene che codifica per l’enzima metilen-tetraidrofolato reduttasi e la cui alterazione provoca incremento di omocisteina e riduzione di acido folico) hanno 2,85 volte maggiori possibilità di sviluppare un lipedema. Questo gene era del resto già noto nella sindrome di Ehlers-Danlos, una condizione associata alla mutazione del gene MTHFR e caratterizzata da disturbi ereditari del tessuto connettivo che causa cute estremamente elastica, articolazioni ipermobili e fragilità vasale con facilità nel prodursi lividi.
Il sistema immunitario è attivato
- Incremento dei macrofagi (Al-Ghabdan 2019; Felmerer et al. 2020)
- Produzione di citochine infiammatorie (Wolf et al. 2021)
- Angiogenesi infiammatoria nella cute e nei tessuti sottocutanei (Al-Ghabdan 2019)
- Microangiopatia infiammatoria nella cute e nel tessuto adiposo sottocutaneo con permeabilità vascolare compromessa e conseguente perdita di fluidi (Felmerer et al. 2020; Allen et al. 2020; Strohmeier et al. 2022)
Il tessuto lipedematoso è malato
- Gli adipociti del tessuto lipedematoso presentano iperplasia e ipertrofia (Suga et al. 2009; Al-Ghabdan 2019; Felmerer et al. 2020)
- L’ipertrofia degli adipociti è fortemente correlata a resistenza insulinica e altri aspetti da sindrome metabolica (diabete + ipertensione + obesità) (Krotkiewski et al. 1983; Yang et al. 2012)
- Il tessuto lipedematoso è metabolicamente malato indipendentemente dalla sua distribuzione ginoide e indipendentemente dal diabete, solitamente raro in questa popolazione (Torre et al. 2018)
Le donne con lipedema hanno problemi venosi
- Il 50% ha insufficienza venosa cronica e vene varicose (Sandhofer et al. 2017)
- Il 40% ha vene teleangectasiche o reticolari (Child et al. 2010)
Il sistema linfatico non è ostruito ma...
- Le donne con lipedema agli stadi I, II e III hanno linfoscintigrafie negative (Forner-Cordero et al. 2018) e linfofluoroscopie negative (Rasmussen et al. 2022)
- Tuttavia i collettori, soprattutto a livello del polpaccio, possono essere dilatati, rallentati e perdere fluidi (Rasmussen et al. 2022)
La sindrome compartimentale
La sindrome compartimentale può essere definita come un patologico aumento della pressione all’interno di un compartimento fasciale. Se ne possono riconoscere 2 tipi:
- Sindrome compartimentale acuta: la pressione tissutale supera molto rapidamente quella venosa impedendo il ritorno sanguigno e causando carenza di ossigeno, accumulo di cataboliti e ischemia nervosa e muscolare. Può essere causata da sanguinamento interno, compressioni esterne o trombi.
- Sindrome compartimentale cronica: progressivo incremento di pressione in un compartimento fasciale per crescita di un tessuto al suo interno (muscolo, grasso) o per fibrotizzazione, ispessimento e perdita di elasticità fasciale (cosa che può causare articolazioni ipermobili)
Rudolph et al. (2019) hanno confrontato il tessuto adiposo maschile e quello femminile e hanno visto che gli adipociti femminili sono più grandi e il tessuto connettivo interposto è più sottile e più fragile. Inoltre si è visto che il 60% delle donne con lipedema ha articolazioni ipermobili (Hebst et al. 2017 e 2021). Questi elementi di lassità connettivale potrebbero spiegare perché il tessuto adiposo riesce a crescere con “prepotenza” nel sottocutaneo femminile e non in quello maschile.
Si è inoltre confermato (Schwartz et al. 2020; Strohmeier et al. 2022) che il tessuto lipedematoso presenta infiammazione e vasi che perdono fluidi. Da quest’ultimo aspetto è stato anche osservato che i soggetti con lipedema hanno una propulsione linfatica aumentata con collettori dilatati e accumuli intravascolari (Rasmussen et al. 2022).
- Epidermide
- Derma
- Tessuto adiposo sottocutaneo superficiale SSAT
- Fascia superficiale
- Tessuto adiposo sottocutaneo profondo DSAT
- Fascia profonda
- Muscolo